venerdì 9 gennaio 2009
giovedì 8 gennaio 2009
Tra statue e champagne
«Andate tutti in vacanza in Kazakhstan: lì c'è un signore che è mio amico, non a caso ha il 91% dei voti e ha fatto cose straordinarie». Così il nostro premier Silvio Berlusconi, di passaggio ad Astana, ha commentato lo stato del paese governato da Nursultan Nazarbajev. Ex Primo Segretario del Partito Comunista kazako, Nazarbajev è alla guida del Kazakhstan dal 1991, due anni dopo l’indipendenza del suo Paese dall’Unione Sovietica. Il suo mandato viene prolungato da un referendum nel 1995 ed è rieletto democraticamente, anche se con molti dubbi da parte dell’OSCE (Organizzazione per
Se Borat, l’irriverente giornalista kazako, descrivendo il suo paese come un posto di pecorari e ignoranti dediti a particolari pratiche sessuali, ha fatto più pubblicità al Kazakhstan di chiunque altro, Nursultan Nazarbajev ha scelto un’altra via. Come Ataturk, che voleva la grandezza di una Turchia laica, anche il premier kazako non perde occasione per dar sfoggio della ricchezza del suo Paese, grande produttore di ferro, carbone, metano e con una produzione di oltre 200mila barili di petrolio al giorno. In questi momenti di profonda crisi economica, nell’enorme Stato asiatico si registra un aumento del 1330 per cento sull’importazione di Champagne e si pensa ad un accordo tra Mastercard e la seconda banca del Paese per rilasciare una carta di credito bordata d’oro e con un diamante incastonato sopra la scadenza, che avrà un tetto di spesa di 50 mila dollari. Così, per gli acquisti dei saldi. In più pare che Nazarbajev abbia acquistato, per la modica cifra di 60 milioni di euro, Toprak Mansion, una villetta londinese situata in Bishop’s Avenue, la “via dei miliardari” e considerate tra le dieci abitazioni più costose al mondo. «Ho visto un'enorme diga a forma di fiore, bastava premere un tasto per illuminare tutta una città. Ho pensato di fare la stessa cosa in Sardegna». Insomma, se Berlusconi ha deciso di prendere spunto dal suo amico Nursultan Nazarbajev, un po’ per invidia forse, deve comunque ricordarsi che noi vantiamo, alla faccia sua, un grande cantautore del quale pare essere fan il presidente kazako: Toto Cotugno.
lunedì 22 dicembre 2008
I Simpson contro Peron
L’ira del parlamentare argentino è stata scatenata dall’episodio, attualmente visibile sottotitolato in spagnolo solo su internet, intitolato E. Pluribus Wiggum, durante il quale, in un’affollata discussione tenuta nel bar Moe’s, gli avventori si accalorano in un’invettiva contro i politici americani. “La cosa migliore da fare sarebbe quella di abolire per sempre la democrazia!” Esclama Moe. “Mi piacerebbe davvero una dittatura militare come quella di Juan Perón.” Sottolinea Carl aggiungendo: “Quando ti faceva sparire, rimanevi desaparecido!” E Lenny rincara la dose: “E poi sua moglie era Madonna!”
A Buenos Aires non hanno trovato l’umorismo raffinato degli springfieldiani così raffinato e il Comitato Federale per la Radiodiffusione ha deciso di censurare l’episodio dando ragione a Lorenzo Pepe.
“Gli Stati Uniti mostrano una grande ignoranza.” Ha dichiarato il deputato a sostegno della sua richiesta di censura. “Gli yankees non ne sanno molto dell’Americana Latina, per favore rispettino un leader illustre e di grande rilevanza in questa regione durante tutto il ventesimo secolo.” Ovviamente si parla di Perón, ex presidente dell’Argentina e marito, in seconde nozze di Eva Duarte, interpretata da Madonna nel film Evita. Pepe sostiene che il riferimento alla presunta “dittatura” di Perón e al suo coinvolgimento nel fenomeno dei desaparecidos siano entrambe delle allusioni insensate e infamanti per l’intera società argentina che gli Stati Uniti starebbero “avvelenando”.
In questo giudizio il deputato argentino è accomunabile a Hugo Chávez, presidente del Venezuela, il quale, ritenendo che il cartone “attenta contro la formazione integrale di bimbi, bimbe ed adolescenti”, lo ha sospeso nell’aprile di quest’anno, facendolo sostituire con la serie televisiva Baywatch, sicuramente più formativa dei Simpson. La serie creata da Matt Groening è inoltre censurata dal 2006 in Cina e vanta, tra i suoi più acerrimi nemici, la stessa Fox che viene letteralmente massacrata ogni qual volta se ne presenti l’occasione. Nel 2003 girò addirittura voce che la dirigenza della rete avesse citato in giudizio l’autore per aver fatto una parodia al canale d’informazione Fox News che, nel sottopancia del notiziario, trasmetteva le seguenti notizie: “I democratici provocano il cancro – il 92% dei democratici sono gay – Kennedy aderisce al partito repubblicano dopo la sua morte.”

Insomma, parrebbe che Matt Groening ce l’abbia veramente con tutto e tutti e non risparmi proprio nessuno dal suo tagliente umorismo, neanche sé stesso, rappresentato in una puntata come un vecchio scorbutico, ubriacone e violento che avrebbe ideato il cartone per pagare i suoi debiti di gioco (foto). Ovviamente nulla corrisponde a realtà e tutto è frutto della vena umoristica dell’autore che, in barba al politically correct, ma rispettando un’equa par condicio, non disdegna di dileggiare numerosi ex presidenti americani: Clinton, Ford, Reagan, Nixon, arrivando a ritrarre una riunione del partito repubblicano in cui siedono al medesimo tavolo Bush senior, Dracula e Hitler.
Giudicando più da vicino il tipo di umorismo dei Simpson la reazione del deputato argentino potrebbe essere considerata eccessiva, in quanto che milioni di spettatori seguono la serie tv ben consci della critica sociale e politica basata su un umorismo che spesso fa leva sull’ignoranza dei personaggi, proprio per denunciare quella medesima ignoranza o sui luoghi comuni più classici, proprio per simboleggiarne la falsità.
Dopo diciannove serie, oltre 400 episodi de I Simpson pieni di insulti e improperi, Lorenzo Pepe potrebbe avere ragione nel dire che gli americani, rappresentati tutti nella figura di Matt Groening, sono ignoranti riguardo l’Americana Latina e che Perón non è stato un dittatore e che non ha avuto nulla a che fare con i desaparecidos, ma dovrebbe altrettanto dichiarare che sono ignoranti riguardo l’America stessa e che George W. Bush senior non è mai stato seduto a un tavolo con vampiri e nazisti.
lunedì 15 dicembre 2008
Eccessive esondazioni

lunedì 8 dicembre 2008
Sulla scia dei missili sovietici

Da Pyongyang fino a Tripoli. Come un missile può essere venduto a tutto il mondo
